Nuvoleazzurre

Dice la CTS "Solo le più pregiate foglie apicali di Kentucky irpino, attentamente selezionate e lungamente stagionate in masse, vengono esaltate dall’incontro col miglior Kentucky della Valtiberina. Nasce così il Tornabuoni Borbonico, il perfetto connubio tra il cuore della tabacchicoltura campana e il fiore della tradizione toscana".

Sigaro fatto a macchina, ma con macchiari antichi, stagionato per sei mesi. Il prodotto è ottenuto con le foglie di tabacco Kentucky irpino, dopo un accordo nel 2018 tra (MST) e l’Organizzazione Nazionale Tabacco Italia (ONT Italia) per sviluppare la filiera tabacco Kentucky nella regione Campania. Il tabacco irpino è prodotto da una azienda familiarein un terreno appositamente identificato. Potremmo definire questo un gran Cuveè. 

Il ripieno è uno short filler, costituito dal tabacco irpino, mescolato col tabacco della Val Tiberina CTS. La fascia, stesa a mano, è di Kentucky della Val tiberina sempre CTS. Sei mesi di stagionatura e si ottiiene questo prodotto.
Il master blender G. Zippilli ha lanciato una scommessa con questo sigaro, valorizzare il tabacco campano, snobbato da molti perchè troppo morbido o dolce, in un prodotto diverso da quanto esista sul mercato con Kentucky campano, appunto.

Il Borbonico, con una scatola da due sigari, caratterizzata da un azzurro che richiama il mare, il cielo della Campania si fa subito notare sugli scaffali. Il prodotto non è solo marketing.
Iniziamo l'analisi, tolto il Cellophane appare un bel prodotto marrone-marrone chiaro, uniforme, non troppo panciuto, con le giuste nervature, opaco e poco oleoso.
L'analisi a crudo rimanda sentori di legno e terra, in bocca poschissimo pepato, il tiraggio a crudo mediamente è regolare. Questo mediamente regolare si ritroverà anche in fumata; si alcuni sigari sono serrati, non che CTS non ci abbia abituati a sigari serrati, ma qui è segno di una varibile densità del ripeno fra un prodotto e l'altro.

Lo accendiamo? Certamente.

La brace si forma molto facilmente, con la fiamma dolce è un piacere realizzarla. I primi puff denotano note tostate (caffè e, perchè no, noci tostate), di legno, quello antico da antiquario. Si trascorre tutta la prima metà con questi aromi.
Nella seconda parte il legno si associa al cuoio e al pepe, rimanendo gli aromi tostati in seconda parte ad ammorbidire il tutto. Inoltre appaiono lampi di liquirizia a sorprendere la fumata ed il fumatore. Il sigaro solo verso la fine assume note amare per l'accumulo di nicotina. Cosa che indica il termine della fumata (a me non piace restare con questo sapore in bocca). Un bella persistenza a dine fumata, leggera.

La forza? Sempre media, il tiraggio (negli esemplari giusti) sempre regolare. La cenere grigio-grigio chiara.

Le note tostate e i lampi di liquirizia mi hanno ammaliato come un navigante dalle sirene.                                            Il sigaro è di carattere pacioso, tranquillo, non ha grosse variazioni, nè è mono-tono. E' se stesso affidabile sincero. Può essere fumato anche come prima fumata del mattino o per accompagnare un po' di relax; non è da essere fumato, ma sempre gustato.

Il fumatore esperto forse potrà anche snobbarlo, ma credo possa essere un errore, il Borbonico ha un suo spazio nel relax e li trova la sua collocazione. Il neofita lo potrà usare per passare verso prodotti impegnativi e corposi.

Parlavo di scommessa fatta da Zippilli, ebbene secondo me è vinta si è creato un prodotto diverso da quanto presente sul mercato, di personalità. Piccolo parere personale se azzardasse a creare un "puros" irpino forse potrebbe sbancare.

Paragonarlo ad altri campani presenti sul mercato? Ohibò e come si fa? Non si può, il Borbonico è il Borbonico con i suoi pregi e piccoli difetti e fare paragoni è uno sforzo inutile o da fanatici o da presuntuosi.

Il giudizio? Sempre a tirare le somme. Come sarebbe bello restare solo nell'ambito dell'emozione, ma tant'è...

Un sigaro davvero buono 89/100.